Impatto acustico attività produttive: come limitarlo

16 Lug 2020

Le attività produttive si trovano spesso al centro di forti dibattiti e battaglie legali legate all’inquinamento acustico.

Leggendo questo articolo capirai quali sono i parametri di Legge da prendere in considerazione per la progettazione di un’attività produttiva e 4 consigli per limitarne l’impatto acustico.

La nostra missione, la missione di Larmony Architettura Acustica Ambientale è quella di trasmettere ai progettisti la cultura legata al comfort acustico, dimostrando come una corretta progettazione acustica si debba fondere con l’architettura, con lo spazio, con l’uomo che la vive e con l’ambiente, in una prospettiva di benessere collettivo.

Let’s start!

Come al solito partiamo a inquadrare la problematica da un punto di vista normativo, parliamo solo della normativa italiana ovviamente.

Quando si tratta il tema della progettazione di un’attività produttiva si fa riferimento in prima battuta alla Legge quadro 447/95 e da qui si scende a cascata con una serie di normative collegate sempre all’ambito e ai limiti amministrativi.

Diverso è il discorso per i limiti giurisprudenziali che però non tratteremo in questo articolo in quanto non ho le competenze giuridiche per farlo e sono casi particolari che vengono trattati sentenza per sentenza nei tribunali, mi riferisco ovviamente al classico art. 844 del Codice Civile.

Impatto acustico di attività produttive: Legge quadro 447/95

La Legge 447/5 dice che per le attività che potenzialmente potrebbero generare rumore è necessario produrre la valutazione previsionale di impatto acustico che deve essere redatta sempre a firma di Tecnico Competente in Acustica.

La valutazione previsionale di impatto acustico consiste nell’analisi dello stato di fatto dei luoghi attraverso una campagna di rilievi fonometrici, in seguito tramite l’ausilio di software particolari (io personalmente utilizzo Soundplan) viene riprodotto il nuovo edificio in 3D e inserite le sorgenti rumorose, così da proiettare il rumore sui recettori sensibili nelle vicinanze e definire se la nuova attività, il nuovo impianto o la nuova infrastruttura sia compatibile dal punto di vista normativo con la zona.

Anche il questo caso non sono ammesse autocertificazioni ma solo relazioni a firma di Tecnico Competente in Acustica.

Quindi la Legge 447/95 e successive ci dicono che le attività produttive sono tenute a far valutare in via previsionale l’impatto acustico che genereranno ed eventualmente proporre un progetto di bonifica.

Altri temi legati al limite di zona e limite del criterio differenziale li ho trattati in questo video sul nostro canale Youtube.

Impatto acustico di attività produttive: come limitarlo

Vediamo ora 4 consigli progettuali pratici per limitare l’impatto acustico di un’attività produttiva.

1) Scegli con cura la collocazione

Sembra banale ma se avessi ricevuto 1 € per tutte le volte che le attività produttive sono state collocate in una zona sbagliata adesso sarei ricca.

Come dice la logica, un’attività produttiva non può e non deve essere collocata in mezzo a insediamenti residenziali!

2) Prevedi locali tecnici per il collocamento degli impianti

I locali tecnici portano via spazio ma sono necessari, in realtà non sono necessari solo per un discorso di contenimento di impatto acustico ma anche anche una serie di altre funzioni che non ho le competenze per trattare.

Collocando i motori delle macchine in appositi locali tecnici si eviteranno fastidiose contestazioni in seguito.

3) Prevedi dei silenziatori per ogni immissione/espulsione di aria

Gli impianti che non possono essere collocati in locali tecnici possono però essere silenziati grazie all’applicazione di particolari setti silenziati.

4) Studia un adeguato isolamento acustico per le pareti

Anche qui un adeguato studio dei requisiti acustici passivi è fondamentale, i classici capannoni prefabbricati isolano poco (o zero) acusticamente.

Di conseguenza è buona prassi studiare l’isolamento acustico del capannone che conterrà l’attività produttiva, anche se nel DPCM 5/12/97 non vengono contemplate le destinazioni d’uso a produttivo. A commerciale però si.

Spero che questo articolo ti sia stato utile.

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In questo report ti mostrerò una serie di consigli acustici da applicare nel tuo progetto di architettura, i temi trattati sono:
  • “Residenza”: l’acustica nella residenza
  • “Uffici” : l’acustica negli uffici
  • “Ristoranti” : l’acustica nei ristoranti
  • “Scuole”: l’acustica nella scuola
  • “Teatri”: l’acustica nei teatri
  • “Edifici produttivi”: l’acustica negli edifici produttivi

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Elisa-Gaffuri-Architetto-Acustico

Ciao! Sono Elisa Gaffuri e sono architetto specializzato in acustica.

Ho scelto con passione e per passione questo lavoro e l’ho declinato su uno degli aspetti che uniscono le mie due passioni: l’arte della creazione degli spazi e il mondo del suono.