Ciao! Sono Elisa Gaffuri e sono architetto.
Sì, sono una di quelle figure che tutti immaginano vestite in modo pazzo, con idee eccentriche e sicuramente poco vivibili.
Ogni volta che mi rendo conto che un cliente si aspetta di incontrare una persona così al primo appuntamento dal vivo mi viene davvero da sorridere.
Ho scelto con passione e per passione questo lavoro, ma come ci si innamora di questa professione?
La mia storia è semplice e sa un po’ di magia: all’ultimo anno di liceo mi è stato regalato Verso una Architettura di Le Corbusier e li ho letto questa frase che mi ha illuminata:
“L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l’Architettura è per commuovere.”

Ecco, qui ho capito qual era la mia strada. Perché è l’aspetto emotivo e intimo dell’architettura che mi ha sempre emozionato: con l’architettura si fa arte, si fa rivoluzione, si costruiscono nidi, si urla al mondo il proprio pensiero, si lascia un segno tangibile nel mondo e questo riporta alla enorme responsabilità che ha l’architetto.
Questa è stata la consapevolezza che è nata in me grazie a Le Corbusier.
Durante il mio percorso professione mi sono ritrovata quasi per caso a occuparmi di acustica per poi scoprire che è un mondo bellissimo. Sono sempre stata appassionata di tutto ciò che riguarda il suono e scoprire di poter unire due cose che amo così tanto in un lavoro è stata una rivelazione.
Inoltre questo è un tema che in pochi considerano e come architetto ho sentito la responsabilità di fare qualcosa per diffondere la consapevolezza che una buona architettura passa anche dal comfort acustico.
Ed è da tutto questo che è nata LARMONY Architettura Acustica Ambientale per aiutare i progettisti nell’ideazione del corretto comfort acustico e tutte le persone a vivere in ambienti confortevoli per tutti i 5 sensi.
Lavoro come esperta in acustica dal 2013, ho portato a termine più di 2000 fra progetti e consulenze e ho imparato che una buona architettura passa anche dal comfort acustico perché il comfort acustico non è una normativa rispettata ma è salute, benessere, rispetto e vivere bene nei propri spazi.
Perché quando progetti ti rendi conto che alla fine l’architettura si scontra con mille varianti e mille materie che devono essere armonizzate, ad esempio gli impianti che in cantiere bucano il materiale acustico vanificando l’insonorizzazione, oppure quando per i tempi stretti si posano male i materiali acustici.
Ecco, il mio lavoro consiste in questo: affiancarti per fare in modo che queste varianti siano ridotte al minimo livello possibile, così che gli ambienti che progetti o in cui vivi siano fonte di benessere sotto ogni punto di vista.
Qualche esempio degli interventi in cui posso aiutarti?
Per esempio nel decidere se il nuovo impianto che vuoi installare in azienda è troppo rumoroso visto che la fabbrica sorge davanti a un’abitazione, oppure per evitare il rischio di progettare un muro divisorio tra appartamenti troppo sottile, o ancora consigliarti il posto migliore dove aprire il tuo ristorante evitando quel quartiere residenziale dove non potresti avere nemmeno un bel dehor all’aperto senza discutere coi vicini.
In tutti questi casi una consulenza preventiva ti permette di fare e far fare scelte progettuali migliori.
Perché il comfort acustico non dipende solo dai materiali e dalla tecnologia utilizzata ma anche dalla composizione architettonica, dalla disposizione dei locali e dalla scelta di prevedere luoghi appositi per il controllo dei fenomeni rumorosi nell’ambiente.
Ecco perché il comfort acustico deve essere considerato già nella genesi del progetto perché una bonifica acustica successiva è notevolmente costosa in termini di realizzazione e il risultato non sempre è assicurato.

Il mio sogno e la mia mission
La mia missione è quella di trasmettere ai progettisti la cultura legata al comfort acustico, dimostrando come una corretta progettazione acustica si debba fondere con l’architettura, con lo spazio, con l’uomo che la vive e con l’ambiente, in una prospettiva di benessere collettivo.
Lettera di Leonardo Ricci a Giovanni Michelucci, 23 dicembre 1987
Perché LARMONY
LARMONY inizia per LA, articolo che rappresenta l’universo femminile e nota musicale sulla quale si accordano gli strumenti.
“Dare il LA” con il diapason è l’allineamento necessario per ottenere l’armonia dell’insieme.
Armonia, in inglese harmony, nella definizione del vocabolario è la consonanza di voci o strumenti, la combinazione di accordi e di suoni simultanei che produce un’impressione piacevole all’orecchio e all’animo.
L’Armonia è connessa al suono, all’ambiente, all’integrazione equilibrata della dimensione aurea, alla scelta dei materiali, alle vibrazioni emozionali dello spazio abitativo.
Ecco perché ho scelto il nome LARMONY, perché permettere alle persone di vivere e lavorare in ambienti armoniosi è il mio sogno e la mia missione.
Questa è la responsabilità degli architetti: fare buona architettura ed essere consapevoli dell’impatto che il nostro lavoro ha sull’armonia dei luoghi in cui viviamo.
(Un ringraziamento speciale a Sergio Bianco che ha studiato questo magico naming)
Cosa faccio
Consulenza
La Consulenza Larmony è composta da 1 ora di riunione preventiva dove mi spieghi il progetto, poi io faccio le mie ricerche, preparo il documento di relazione e infine ci prendiamo un’altra ora di riunione finale dove ti spiego il documento conclusivo.
Progettazione acustica
Ogni servizio è corredato di relazioni e documentazione sia in ottemperanza alle normative vigenti (principalmente la Legge 447/95 e il DPCM 5/12/97 da cui discendono leggi regionali, provinciali e comunali) sia per permetterti una migliore gestione delle singole questioni.
Umberto Eco, La struttura assente, 1968